Il telecronista, l’allenatore e…la sinistra genovese…

Il telecronista, l’allenatore e…la sinistra genovese…

7 luglio 2017

dopo la sconfitta elettorale, alla sinistra genovese non mancano gli “analisti”, più “telecronisti” che allenatori in grado di costruire un progetto

Mi è capitato molte volte di assistere in compagnia di amici, dal vivo o davanti alla tv, a partite di basket e, come tutti gli appassionati, non ho mancato di commentare l’incontro anche sotto il profilo “tecnico”.

I commenti derivano dalla “lettura” (più o meno azzeccata) delle situazioni di attacco o difesa ed ovviamente tendono a dire quale difesa occorrerebbe per contrastare meglio quell’attacco degli avversari o quale attacco metterebbe più in difficoltà la loro difesa.

Quando questo (il mio commento “tecnico”) accade in presenza di amici non propriamente esperti di basket, capita spesso che mi venga detto: “Potresti fare l’allenatore!”…

Non è proprio così. Io posso anche azzeccare (o realmente capire) quale potrebbe essere il miglior rimedio all’una o all’altra situazione, ma questa è semplicemente la “capacità di lettura”, che potrebbe essere utile ad un “telecronista di supporto” per rendere ancora più completa la telecronaca di una partita.
L’allenatore invece deve avere non solo la “capacità di lettura” ma deve anche essere in grado di costruire durante gli allenamenti il percorso che consenta ai giocatori di poter mettere in campo tutte le varianti tattiche lette in partita dal loro allenatore.

Si dirà, che c’entra questo con la sinistra (o presunta tale) genovese?
C’entra, c’entra…

Dopo la scoppola rimediata alle recenti amministrative (con la città che sarà per la prima volta amministrata dal centrodestra) non sono mancate (anzi…), dal mondo degli sconfitti, le “lezioni teoriche” sui motivi della sconfitta.
Ci hanno risparmiato, bontà loro, la stucchevole “Gli elettori non hanno capito il nostro progetto”, modificata con “Non siamo riusciti ad interpretare il disagio dei cittadini”, e via con “E’ venuto meno il contatto con la città”, “Non abbiamo saputo raccontare quello che abbiamo fatto”, “Dobbiamo ricompattare la parte migliore della città” e potrei continuare all’infinito…

insomma, tanti teorici della strategia, tutti impegnati nella più o meno azzeccata “capacità di lettura” (pure importante, ovviamente) ma non un solo progetto che indichi cosa si debba fare, in concreto, per percorrere la via indicata…

un panorama cittadino pieno di telecronisti, ma non si intravvede manco l’ombra di quello che servirebbe veramente, un “allenatore”…

con l’aggravante che molti dei “telecronisti” locali sembrano ancora fermi ai tempi di 90^ minuto…

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