La foto rappresenta una perfetta sintesi del mio pensiero dopo aver sentito il racconto che riporto qui sotto, omettendo i nomi dei protagonisti.
Chi mi ha riferito tutto quanto (persone assolutamente attendibili) non ha infatti alcuna intenzione di trovarsi al centro di questioni fastidiose, e di conseguenza per evitare querele da parte del medico, ometto di indicare il suo nome che farei invece volentieri…
La foto mi pare comunque esplicita: quell’ambulatorio, quando c’è “quel medico”, potrebbe rappresentare “un pericolo”…
I fatti
Un carissimo amico, a seguito di un piccolo problema neurologico (presumibilmente dovuto ad un colpo d’aria fredda) viene indirizzato dal diabetologo ad una visita specialistica neurologica in un presidio ospedaliero cittadino.
Si presenta, unitamente alla moglie che lo accompagna, indossando la prescritta mascherina.
Il medico non la indossa, e li invita bruscamente a toglierla…
Si lamenta inoltre per il fatto che sia stato indirizzato a lui perché, a suo dire, risulta già tutto chiaro dal referto del suo collega, è una situazione che si risolverà da sola nel tempo…
Guarda distrattamente (questa sarebbe “la visita”) il paziente e chiede se ha seguito l’iter delle vaccinazioni.
Marito e moglie rispondono all’unisono che sì, certo, hanno effettuato tutte le vaccinazioni Covid, convinti pure che ne sarebbe derivato l’apprezzamento da parte del medico.
Il quale invece li gela con un lapidario:“Certo, tutti come pecore…”.
A nulla serve l’accorata e convinta replica: ”Perché pecore? Con tutti i morti che ci sono stati”…
“Storie”, ribadisce il medico, “mica sono morti per il Covid…e comunque il suo problema” dice guardando il paziente “è sicuramente dovuto ai vaccini che ha fatto”…
Il paziente ha argomenti, concreti, per confutare le affermazioni del medico: “Mi era già capitato più di 30 anni fa, ed il Covid non c’era e nemmeno le vaccinazioni…”…
Niente, il medico non accetta repliche: “E’ conseguenza del vaccino, sospenda le terapie che non servono a nulla, il suo problema passerà da solo nel tempo…”.
E li “licenzia” così, senza ulteriore “visita” e/o approfondimento…
Due considerazioni personali
Ogni medico può avere le sue opinioni/convinzioni, ed in un contesto privato ha tutto il diritto di esprimerle e di somministrarle ai suoi pazienti privati.
Quando però si trova in un contesto pubblico, nel sistema del Servizio Sanitario Nazionale, credo debba attenersi scrupolosamente alle linee guida del sistema, anche se, paradossalmente, dovesse essere in possesso (il che è francamente improbabile) di elementi scientifici certi che possano confutare le evidenze scientifiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Inoltre, seconda considerazione, in questo caso si è trovato di fronte fortunatamente ad una coppia che lo ha “inquadrato” come scheggia impazzita, ed ha valutato di conseguenza le sue affermazioni come non degne di considerazione…
mettiamo invece il caso di un altro paziente ultrasessantenne, più sensibile al “carisma del camice bianco”…
come si comporterebbe, quali dubbi potrebbe avere nel momento in cui partirà la campagna per la vaccinazione antinfluenzale ed il richiamo anti Covid, importanti soprattutto per la popolazione più anziana?
Conclusioni (personali)
Per questi motivi ritengo appropriato il “cartello” che ho composto come foto copertina per il post.
Quel medico, a mio modesto avviso, non solo è sconcertante ma, probabilmente, può anche rappresentare un potenziale pericolo…