Opportunismo, silenzio…

Opportunismo, silenzio…

6 marzo 2017

il 5 marzo, nel quartiere popolare di Begato, è stato appiccato il fuoco ad un’abitazione occupata da una famiglia di origini marocchine, un episodio che va ad aggiungersi alla notizia del rogo in una baraccopoli costata la vita a due migranti.
L’intolleranza, anche “solo” verbale, è in crescita continua e non può passare inosservata.
Faccio mie le riflessioni pubblicate da Enrico Testino quest’oggi sulla sua pagina Fb, credo non occorra aggiungere altro. 

 

 

Il rogo verso una famiglia che ha occupato una casa abusivamente a Begato, dopo il rogo in Sicilia con due morti hanno, per me, segnato un momento di innalzamento del mio allarme.

Queste notizie si sommano ai pensieri che da settimane faccio sul fatto che da molto tempo, come tutti Voi, ascolto, a volte con mie reazioni a volte senza confronto, frasi che dichiarano voglia di ammazzare i migranti, di bruciarli, di mandarli a casa loro.
Frasi che 10 anni fa era impossibile immaginare dette così nei bar, nei negozi, apertamente.

Purtroppo siamo ormai in un clima razzista che facilita la minoranza delle persone che, consce o no, hanno abbracciato questa visione del mondo.
A Genova, sono sicuro, la maggioranza è per il rispetto dei deboli e di tutti.

All’inizio dei fascismi una delle reazioni è appellarsi alla ragione, attendere che i mostri svaniscano, non reprimere decisamente e non schierarsi per non dare troppa importanza.
Questi atteggiamenti sono stati perdenti e sono ingiusti.

Dal mio punto di vista dobbiamo essere tutti più decisi e severi verso questi comportamenti. E attivarsi sempre di più per rendere concreto il rispetto dei diritti per tutti migranti e italiani.
La povertà e la difficoltà è sempre maggiore in tutti i nostri quartieri. Metto nella mia personale agenda di virare il mio volontariato, oltre che sul tema della partecipazione, nelle comunità dove vivo e lavoro, verso questi aspetti.

Opportunismo e silenzio son ormai comportamenti di sostegno ai razzismi e fascismi in crescita.

Dopo un gesto come quello accaduto a Begato dovrebbe esserci una serie di posizionamenti pubblici, anche solo in via di ipotesi, da parte di tutte le Istituzioni, dal Municipio, al Comune, e di tutti i cittadini, dai singoli alle associazioni.

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